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I pediatri ribadiscono: “Niente veg per i bambini”

Se una dieta necessita di supplementazione farmacologica, è una dieta carente e non una dieta sana. La forte risposta della Società Italiana di Pediatria sulle diete vegetariane e vegane per i bambini in risposta ai “nutrizionisti” veg non lascia spazio a dubbi sulla posizione dei pediatri italiani.

È forte la posizione della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) e del suo presidente sulle diete vegetariane e vegane per i bambini: “Se una dieta necessita di supplementazione farmacologica, è una dieta carente e non una dieta sana”, ribadiscono con fermezza i pediatri nel continuo dibattito sulla possibilità di adottare una dieta completamente vegetale per i bambini, già duramente criticata in passato e sconsigliata da autorevoli società di nutrizione internazionali.

Scrivono così su Il Fatto Alimentare il presidente della SIPPS, il Dottor Giuseppe Di Mauro, e la Dottoressa Margherita Caroli, coordinatori del Position paper sulle “Diete Vegetariane in Gravidanza ed in Età Evolutiva“, pubblicato nel 2017 col contributo di altre Società Scientifiche e Federazioni di ambito pediatrico (Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza, Federazione Italiana Medici Pediatri,  Società Italiana di Medicina Perinatale), in risposta alla presidentessa della Società scientifica di nutrizione vegetariana (SSNV), Luciana Baroni: “Il Position paper è un documento scientifico destinato ai professionisti della salute e ai pediatri, per rispondere, sempre e solo sulle evidenze scientifiche più recenti, alle principali domande di ambito clinico. Come pediatri, abbiamo preso atto che era necessario dare una risposta obiettiva, scevra da interessi e ideologie, visto il cambiamento dell’impatto sociale e della connotazione del mondo veg, con lo strutturarsi di Società ed Associazioni e l’aumento esponenziale di forti interessi economici: pubblicazioni, libri, ristoranti, consulenze nutrizionali di professionisti formati ad hoc, vendita di integratori veg-tailored, ecc. Interessi, peraltro, mai dichiarati”.

Si legge spesso che le #DieteVeg sono sane se supplementate. Non è corretto. Se una #dieta necessita di #supplementazione farmacologica, è una dieta carente e non una #DietaSana. Condividi il Tweet

“Si legge spesso che le diete vegetariane sono diete sane se correttamente pianificate e “se supplementate”. Non è corretto. Se una dieta necessita di supplementazione farmacologica, è una dieta carente e non una dieta sana. L’integrazione di vitamina B12, ferro, DHA, zinco e calcio nelle diete vegetariane è indispensabile, mentre una dieta sana onnivora, come il nostro modello mediterraneo, non necessita di alcuna supplementazione farmacologica perché tutti i macro e micronutrienti necessari all’organismo sono assunti naturalmente con gli alimenti”.

“Chi segue una dieta vegetariana deve comprare e assumere degli integratori – spiegano i pediatri – con un costo che, per tutta la famiglia e protratto per anni, diventa notevole. Noi pediatri sappiamo benissimo che, quando una terapia è protratta nel tempo, anche se necessaria, spesso non viene seguita. Chi può garantire che il bambino assuma per anni, costantemente, gli integratori necessari per una dieta carente come quella vegetariana? E se non li assume costantemente, quali sono le conseguenze?”

I #pediatri fanno notare i gravi limiti dei molti articoli scientifici a favore delle #DieteVegetariane, anche per la bassa qualità metodologica. Condividi il Tweet

Inoltre, i pediatri fanno notare i gravi limiti dei molti articoli scientifici a favore delle diete vegetariane, tra cui anche quelli riportati dalla Dott.ssa Baroni, per la bassa qualità metodologica: “Una revisione della letteratura, per essere considerata attendibile deve soddisfare determinati criteri internazionali. Gli studi spesso confrontano le diete vegetariane con la dieta di tipo occidentale piena di cibi-spazzatura contro cui i pediatri e i nutrizionisti si battono da decenni. Il confronto non deve essere questo, ma mostrare se davvero le diete vegetariane sono migliori della nostra dieta mediterranea. Possiamo dire a un genitore di abbandonare la dieta mediterranea, con le sue bilanciate proteine animali affermando che la dieta vegetariana è migliore, anche se questa è carente e ha documentate necessità di integrazione?

Non c’è mai stato nessuno studio – ribadiscono, e sottolineano nessuno – che abbia dimostrato che, in età evolutiva, le diete vegetariane siano migliori della dieta mediterranea.  Non c’è nessun documento ufficiale di Istituzioni ed Organizzazioni internazionali, inclusi l’OMS e il World Cancer Research Fund International, che raccomandi di escludere le proteine animali, mentre tutte raccomandano un uso moderato di alimenti di origine animale. In molti studi non c’è nemmeno certezza che i “vegetariani” siano realmente tali: molti rispondono semplicemente a questionari e ciò che mangiano o non mangiano non può essere verificato, mentre è noto che tanti si autodefiniscono “vegetariani” semplicemente perché mangiano carne solo occasionalmente”.

“Vorremmo ricordare che ogni stile alimentare che escluda intere categorie di alimenti in una specie onnivora quale noi siamo sin da Homo erectus, ovvero da appena 1,7 milioni di anni è di per sé “restrittivo” e sono tante le cose scorrette riportate come verità, come ad esempio che le diete vegetariane permettono “di evitare gli effetti dannosi sull’organismo di alcuni nutrienti contenuti negli alimenti animali (grassi saturi, colesterolo, proteine animali e ferro eme, nonché tossici ambientali)”. Ci piacerebbe sapere da quale studio di elevato valore metodologico la SSNV ha tratto l’informazione che le proteine animali, in quantità adeguate, e il ferro eme abbiano effetti dannosi sull’organismo umano. Ci piacerebbe che fosse specificato anche quali e quanti “tossici ambientali” ci sono negli alimenti vegetali.

Non c’è mai stato uno studio, ribadiscono i #pediatri, che abbia dimostrato che in #EtàEvolutiva le #DieteVegetariane siano meglio della #DietaMediterranea. Condividi il Tweet

Ancora, nel sito di SSNV si afferma che una dieta “veg” “riduce anche il rischio di sviluppare carenza di ferro”. Questa affermazione non solo non ha una base scientifica, ma è addirittura esattamente il contrario di ciò che accade in realtà, poiché le diete vegetariane, e in particolare le vegane, pongono i bambini a maggior rischio di carenza, sino ad arrivare a stati di anemia conclamata”.

“Vogliamo precisare che non è prevista una categoria di ‘esperti in dieta vegetariana o vegana’. Chi è specializzato o esperto in nutrizione deve avere tutte le competenze necessarie per valutare qualsiasi dieta in base alle necessità (es. aproteica, senza glutine, ipocalorica, ipolipidica), quindi anche le diete vegetariane”, concludono i medici pediatri: “Voler creare una lobby del mondo veg non porta alcun vantaggio ai bambini, soprattutto alla luce dell’approccio ideologico, dei crescenti interessi, dell’informazione non corretta e della carenza di studi clinici ben condotti.

Le raccomandazioni del Position paper, conformi a quelle dell’OMS, sono state recentemente riviste, presentate sia a una platea congressuale che alla stampa, e sono di prossima pubblicazione su rivista internazionale. Come raccomandato dalle organizzazioni internazionali, quindi, il gold standard per i nostri bambini e lo stile alimentare che i pediatri continueranno a consigliare è la dieta mediterranea, una dieta bilanciata, adeguata ai fabbisogni, basata su alimenti del nostro territorio facilmente reperibili “a Km 0”, che non esclude alimenti di origine animale e non necessita di integrazioni, né di consulenze nutrizionali”.

Agronomo e divulgatrice scientifica. Autrice e coautrice di 11 pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli riguardanti l’alimentazione umana e gli impatti della stessa sulla salute e sull’ambiente, nel 2010 ha conseguito il titolo di DoctorEuropaeus e Ph. Doctor in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti nei Paesi a Clima Mediterraneo. Cura GenBioAgroNutrition, “un blog a sostegno dell’Agroalimentare Italiano, della Dieta Mediterranea e della Ricerca Biomedica, contro la disinformazione pseudoscientifica”, che aggiorna quotidianamente.