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Fare il pieno di omega-3, grazie al pollo

La crescente consapevolezza nei consumatori riguardo ai benefici degli omega-3 ha portato a una sempre maggior richiesta di prodotti ricchi di questi acidi grassi polinsaturi. La carne di pollo può esserne considerata una buona fonte.

I consumatori ormai conoscono bene le proprietà degli omega-3 e li cercano sempre di più. A questo proposito la carne di pollo può essere considerata una buona fonte di omega-3 e in particolare di PUFA a catena lunga EPA e DHA. Questi sono proprio quelli essenziali che il nostro organismo non riesce a sintetizzare in modo efficiente, biologicamente attivi e associati a numerosi effetti benefici per la salute.

La #carne di #pollo può essere considerata una buona fonte di #Omega3 e in particolare di #PUFA a catena lunga #EPA e #DHA. Condividi il Tweet

Grazie all’utilizzo dei semi di lino – fonte di acido alfa-linoleico ALA, omega-3 a catena corta – all’alimentazione degli animali è aumentato significativamente il contenuto di acidi grassi polinsaturi nella carne di pollo. I cibi di origine animale sono le uniche fonti davvero affidabili di EPA e DHA, di cui è raccomandata l’assunzione di almeno 250 mg al giorno, poiché l’assunzione di omega-3 dai vegetali è meno efficiente e non paragonabile a quella dai cibi di origine animale.

Il pesce è la fonte per eccellenza di omega-3, ma non è gradito da tutti e non viene consumato in modo regolare dalla popolazione: ecco perché la carne di pollo, che è più apprezzata e consumata, viene incontro a queste esigenze contribuendo a coprire da sola quasi il 30% del fabbisogno giornaliero di EPA e DHA. Oggi, grazie a biotecnologie innovative, questa percentuale è notevolmente aumentata anche attraverso l’integrazione dell’alimentazione degli animali con microalghe.

La #carne di #pollo può essere etichettata dall’Ue come fonte di #omega3, se con almeno 40 mg di EPA+DHA/100 g, o ad alto contenuto di omega-3, con 80 mg EPA+DHA/100 g. Condividi il Tweet

Grazie a questa caratteristica nutrizionale, la carne di pollo può essere etichettata dall’Unione europea come “fonte di omega-3”, se contiene almeno 40 mg di EPA+DHA/100 g, oppure “ad alto contenuto di omega-3“, se contiene 80 mg EPA+DHA/100 g. I valori variano a seconda dei tagli: le cosce di pollo sono ad alto contenuto (94 mg per 100 g) mentre il petto di pollo è la parte meno ricca di omega-3, pur essendone sempre una buona fonte (60 mg per 100 g). Le concentrazioni di omega-3 più elevate si trovano, inoltre, nelle frattaglie di pollo come fegato e rene, e nella pelle del pollo, seguite appunto da coscia e petto.

È utile sapere che queste ottime proprietà nutrizionali sono prerogativa di tutte le carni di pollo in commercio, sia di quelle che provengono da animali allevati in strutture convenzionali, che di quelli provenienti da allevamenti biologici e all’aperto (in entrambi i casi, sia in Italia che nel resto d’Europa, ormai da 50 anni, tutti i polli sono sempre e comunque allevati solamente a terra; come ricorda anche il video qui sotto).

Come mostra uno studio che confronta la composizione degli acidi grassi in carne di pollo, fresca o trasformata, di diverse tipologie in quanto a fascia di prezzo e allevamento di provenienza, e acquistata in quattro diversi supermercati leader, non sono state riscontrate tra esse differenze significative nel contenuto in grassi insaturi MUFA e PUFA.

Le #cosce di #pollo sono ad alto contenuto (94 mg per 100 g) mentre il #petto di pollo è la parte meno ricca di #Omega3, pur essendone sempre una buona fonte (60 mg per 100 g). Condividi il Tweet

Complessivamente non è emersa alcuna prova di differenze sostanziali tra le varie tipologie di carne di pollo in quanto alla composizione di acidi grassi, confermando che la buona qualità delle carni avicole è una caratteristica di tutta la filiera produttiva che grazie ad allevamenti moderni e all’avanguardia per il benessere e l’alimentazione degli animali, riesce ad offrire ai consumatori prodotti con un profilo nutrizionale invidiabile.

 

Agronomo e divulgatrice scientifica. Autrice e coautrice di 11 pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli riguardanti l’alimentazione umana e gli impatti della stessa sulla salute e sull’ambiente, nel 2010 ha conseguito il titolo di DoctorEuropaeus e Ph. Doctor in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti nei Paesi a Clima Mediterraneo. Cura GenBioAgroNutrition, “un blog a sostegno dell’Agroalimentare Italiano, della Dieta Mediterranea e della Ricerca Biomedica, contro la disinformazione pseudoscientifica”, che aggiorna quotidianamente.