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Chi mangia carne ha una salute mentale migliore

Sono sempre più numerosi gli studi che mostrano vantaggi significativi per la salute in chi mangia carne: l’ultimo di recente pubblicazione riguarda la salute mentale.

Alcuni ricercatori negli Stati Uniti hanno esaminato la relazione tra consumo di carne e salute psicologica in una revisione sistematica che coinvolge ben 160.257 partecipanti, provenienti da varie regioni geografiche tra cui Europa, Asia, Nord America e Oceania, di età compresa tra gli 11 e 96 anni. Obiettivo: dimostrare l’effetto del consumo di questo alimento sul benessere psicologico. Dagli studi è emerso che chi mangia carne gode effettivamente di una salute mentale migliore rispetto a chi la esclude dalla propria dieta.

Da nuovi studi emerge che chi mangia #carne gode effettivamente di una #SaluteMentale migliore rispetto a chi la esclude dalla propria #dieta. Condividi il Tweet

La carne, specialmente quella rossa, è considerato un “cibo del buonumore” per le sue caratteristiche composizionali intrinseche che, spiegano i ricercatori, influenzano i meccanismi che stanno alla base dello stato d’animo. Infatti vegani e vegetariani sono risultati più soggetti a condizioni legate a malessere della psiche, che vanno dai semplici sbalzi di umore fino a situazioni più complesse, registrando una maggior incidenza di stati di depressione e ansia, fino a condizioni più gravi come l’autolesionismo e il tentativo di suicidio.

Questi risultati confermano quanto emerso in studi passati (come quello dell’università di Graz, in Austria, del 2014), specialmente quelli più rigorosi e di maggior qualità scientifica, mostrando che eliminare totalmente la carne può comportare un rischio significativamente maggiore di depressione, ansia e comportamenti autolesionistici, con una salute psicologica inferiore, per la mancanza di nutrienti essenziali e sostanze bioattive che la carne fornisce in maniera più efficiente rispetto ad altri alimenti.

Dunque, le raccomandazioni a ridurre o addirittura eliminare il consumo di carne ai fini della salute pubblica si basano in realtà su ricerche “discutibili” e analisi “inadeguate”, come fatto notare in un recente studio del 2019, che analizzando ricerche passate mostra un quadro della situazione, evidenziando come non ci siano differenze significative nella mortalità tra vegetariani e chi mangia carne, come anche nell’insorgenza di tumori e di patologie cardiovascolari, ed osservando come i benefici per la salute associati al vegetarismo non siano in realtà dovuti all’eliminazione della carne in sé, ma ad altri fattori concernenti lo stile di vita, come l’elevata attività fisica, il non fumare e il basso consumo di alcoolici e droghe.

#Vegani e #vegetariani risultano più soggetti a #malessere della #psiche, dai semplici sbalzi di umore a situazioni più complesse, #depressione e #ansia. Condividi il Tweet

Dall’analisi dei rischi e dei benefici derivanti dalla totale eliminazione della carne dalla dieta, semmai, è più concreto il rischio di carenza di nutrienti fondamentali, come vitamine B12 e D, acidi grassi Omega-3, calcio, ferro e zinco con ripercussioni negative sulla salute fisica, sia negli adulti che nei bambini. Tanto che a quanto pare nemmeno l’integrazione regolare con ferro, zinco e B12 riesce a porre un reale riparo dalle spiacevoli conseguenze.

È inoltre accertato che il vegetarianismo può essere usato come una tattica per mascherare disordini alimentari, come l’anoressia, specialmente nelle donne: tra l’altro in quelle che rinunciano alla carne l’utilizzo di farmaci per la depressione è risultato il doppio rispetto alle donne che la mangiano, mentre fra gli adolescenti vegetariani i tentativi di suicidio sono risultati più del doppio rispetto a coloro che consumano carne regolarmente.

Una #dieta completa è la strategia migliore per la #salute non solo del corpo, ma anche della #mente. Condividi il Tweet

D’altro canto, alcuni autori hanno affermato che le persone con disturbi mentali sono più propensi ad adottare una dieta vegetariana come comportamento “autoprotettivo” e per darsi “sicurezza”, a causa della percezione che le diete a base vegetale siano più salutari, e che gli individui con disturbi mentali hanno anche una sensibilità maggiore alla sofferenza degli animali.

Dunque, come diceva un famoso poeta latino: “Mens sana in corpore sano” (mente sana in un corpo sano). Anche alla luce di questi risultati, un’ulteriore conferma del fatto che una dieta completa è la strategia migliore per la salute non solo del corpo, ma anche della mente.

Agronomo e divulgatrice scientifica. Autrice e coautrice di 11 pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli riguardanti l’alimentazione umana e gli impatti della stessa sulla salute e sull’ambiente, nel 2010 ha conseguito il titolo di DoctorEuropaeus e Ph. Doctor in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti nei Paesi a Clima Mediterraneo. Cura GenBioAgroNutrition, “un blog a sostegno dell’Agroalimentare Italiano, della Dieta Mediterranea e della Ricerca Biomedica, contro la disinformazione pseudoscientifica”, che aggiorna quotidianamente.