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6 verità sul pollo che gli italiani non sanno

I falsi miti sono duri a morire, parola di Unaitalia. Basti vedere i pregiudizi e che tutt’oggi circolano sul pollo. Eppure, quasi i tre quarti degli italiani si dicono sicuri per quanto riguarda la qualità della carne di pollo, mentre 8 persone su 10 si sentono tutelate dai controlli sulla sicurezza nella produzione italiana di carni bianche.

Questo paradosso è ben spiegato da Unaitalia, principale associazione dei produttori avicoli italiani. Che, attraverso la campagna “6 Verità sul pollo (che gli italiani ancora non sanno)” sul blog W il Pollo, in base a un’indagine commissionata a Doxa rivela come ancora ci sia chi crede che i polli siano allevati in batteria, anche se ciò non avviene più da almeno 50 anni.

Non solo, c’è ancora chi è convinto che gli allevatori usino gli ormoni per favorire la crescita dei polli, mentre sia in Italia che in Europa sono vietati – e per di più nell’allevamento avicolo non servono a nulla, per vari motivi. C’è anche chi pensa che le carni bianche siano meno nutrienti delle altre, chi teme che negli allevamenti avicoli si usino antibiotici in modo indiscriminato, e chi lava il pollo prima di cucinarlo, anche se è sconsigliato.

Ma soprattutto, c’è ancora chi non sa che quasi tutto il pollo che portiamo sulle nostre tavole proviene dal nostro Paese. Quasi 1 italiano su 2, infatti, ignora che addirittura il 99% del pollo che mangiamo è nato, allevato, macellato e confezionato in Italia.

“Nel dettaglio, spiega Unaitalia, ormoni ed estrogeni non vengono mai utilizzati negli allevamenti italiani di polli e tacchini e non c’è dunque alcun rischio di trovare residui di queste sostanze”, scrive l’Ansa a riguardo: “Eppure l’87% degli italiani ancora oggi crede che i polli crescano più velocemente di un tempo grazie alla somministrazione di ormoni ed estrogeni. In verità, l’utilizzo di queste sostanze negli allevamenti è illegale, vietato da norme italiane ed europee”.

E gli antibiotici? “Sono usati solo a scopo curativo. Non vengono mai usati per favorire la crescita degli animali, pratica vietata in Europa dal 2006, tuttavia ancora utilizzata negli Stati Uniti”, fa presente Unaitalia sempre sul sito Ansa: “Inoltre, negli allevamenti italiani, è sempre rispettato il cosiddetto “periodo di sospensione“, cioè il tempo necessario affinché il farmaco sia smaltito prima che il pollo venga avviato al consumo”.

Oggi il 100% dei polli italiani viene allevato a terra, all’aperto o, più frequentemente, all’interno di ampi capannoni ben areati e illuminati, dove i polli razzolano liberamente su strati di paglia o truciolati di legni assorbenti e igienici.

E allora eccole qua, le 6 verità sul pollo (che gli italiani ancora non sanno), ognuna con una sua video-infografica:

1.IL POLLO ITALIANO NON HA ORMONI

2.IL POLLO È ALLEVATO A TERRA

3.IL POLLO CRUDO NON VA LAVATO

4.IL POLLO ITALIANO NON CRESCE AD ANTIBIOTICI

5.IL POLLO CONTIENE FERRO E PROTEINE COME LA CARNE ROSSA

6.IL POLLO CHE MANGIAMO È SOLO MADE IN ITALY

Se volete seguire la campagna, cercatela anche sui social network con gli hashtag #nonfareilpollo e #conoscilodavvero.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.