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10 regole per usare bene gli integratori

In un decalogo del Ministero della Salute sono elencate le regole fondamentali per poter usare bene gli integratori alimentari. Non sono farmaci, ma nemmeno acqua fresca. Se impiegati male, possono comportare effetti indesiderati. Eccole di seguito con il commento di Susanna Bramante.

1 Non sostituiscono una sana alimentazione

«Una dieta varia ed equilibrata fornisce tutte le sostanze nutritive di cui l’organismo ha bisogno ed è fondamentale per tutelare la salute e il benessere» si legge nel vademecum del ministero della Salute. “Gli integratori racchiudono tante virtù, ma non possono essere utilizzati al posto di una sana alimentazione pensando che neutralizzino gli effetti negativi di comportamenti alimentari scorretti”, spiega la Dottoressa Susanna Bramante. “Il fatto che il cibo di oggi non sia in grado di sopperire al fabbisogno quotidiano di nutrienti e che, quindi, vada integrato è un pregiudizio. Un’alimentazione equilibrata è perfettamente in grado di mettere al riparo da rischi di carenza”.

 

2 Verificare che sia davvero il prodotto giusto

Prima di iniziare un determinato integratore chiedersi: “Mi serve davvero? È veramente adatto alle mie esigenze?”. Alla prima domanda sarebbe meglio che rispondesse un esperto, mentre per la seconda bisogna leggere attentamente l’etichetta del prodotto, che per legge può indicare solo gli effetti comprovati. «Gli integratori alimentari possono rivendicare in etichetta solo gli effetti benefici sulla salute preventivamente autorizzati dalla Commissione Europea per i loro costituenti, dopo l’accertamento del fondamento scientifico da parte dell’European Food Safety Authority (Efsa)» sottolinea il vademecum ministeriale. “La normativa è molto severa a riguardo. La concentrazione dei principi attivi è bassa, sono di origine naturale e non può vantare proprietà terapeutiche sulle malattie” ci tiene a precisare la dottoressa Bramante.

 

3 Leggere con cura tutte le indicazioni

 Quanto riportato sulla confezione dell’integratore, ma anche eventuali foglietti che si possono trovare al suo interno, andrebbero letti con attenzione prima di mandare giù la prima compressa. In particolare, suggerisce il Ministero della Salute, è importante verificare con molta attenzione le modalità d’uso e di conservazione dell’integratore, gli ingredienti presenti, che potrebbero causare allergie o intolleranze, e tutte le avvertenze per un uso sicuro. Per i prodotti utilizzati in modo continuativo, come quelli per il controllo del colesterolo nel sangue o della pressione arteriosa, leggere l’etichetta non basta: è necessario un controllo medico periodico.

 

4 Prestare attenzione se si stanno prendendo farmaci

È indispensabile chiedere un consiglio preventivo al medico per verificare che non ci siano controindicazioni né possibili interazioni dannose tra farmaco e integratore. “L’utilizzo di questi prodotti spesso causa effetti indesiderati per la concomitanza di malattie o di trattamenti farmacologici con cui possono interferire” conferma l’esperta. Per questo il medico, da parte sua, prima di prescrivere dei farmaci dovrebbe sempre informarsi se la persona stia utilizzando degli integratori.

 

5 Evitare il fai da te nei bambini e in gravidanza

La tentazione è forte: il figlio è un po’ giù di corda e sembra sempre stanco? Vado in farmacia e gli prendo un integratore. “Tanto è naturale!” verrebbe automatico pensare. «Un prodotto non è sicuro solo perché è “naturale”, anzi, proprio per il suo profilo di attività fisiologica, potrebbe determinare effetti inattesi e indesiderati in determinate condizioni» avvisa il vademecum ministeriale, che sui minori parla chiaro: «Bisogna sentire il parere del pediatra», con buona pace dei genitori. Semaforo rosso anche durante la dolce attesa. Molti principi attivi contenuti in capsule e beveroni sono vietati in gravidanza e anche durante l’allattamento, perché con il latte “passano” al neonato.

 

6 In caso di sintomi “strani”, sospendere subito l’assunzione

È bene ribadirlo ancora: gli integratori non sono placebo, ma contengono principi attivi che, come suggerisce il termine, comportano determinati effetti normalmente positivi (sgonfiarsi, dormire, combattere la stanchezza ecc.…) ma, in determinate condizioni o in persone particolarmente sensibili, anche effetti indesiderati. «Se in concomitanza con l’assunzione di un integratore si nota qualcosa che non va o di diverso dagli effetti attesi, sospendere l’assunzione e informare tempestivamente il medico o il farmacista» indica il vademecum.
Non solo. Il Ministero consiglia di indicare al medico/farmacista il prodotto in questione in modo che il suo effetto avverso sia segnalato a VigiErbe, il sistema di fitovigilanza online dell’Istituto Superiore di Sanità.

 

7 Aumentare i dosaggi è controproducente e/o dannoso

In caso di malattia, la paura di prendere i farmaci o il desiderio di sostituirli con qualcosa di più “naturale” potrebbe spingere a rivolgersi verso un certo integratore e ad aumentare arbitrariamente i dosaggi indicati, nella speranza che l’effetto positivo sia maggiore. Niente di più sbagliato! «Gli integratori sono concepiti per contribuire al benessere e non per curare condizioni patologiche» dice il Ministero, ribadendo che non possono combattere le malattie, ma al limite affiancare i medicinali del caso. Quanto ai dosaggi «l’uso di integratori in quantità superiori a quelle indicate in etichetta ne snatura il ruolo senza offrire risultati fisiologicamente migliori. Può, anzi, diventare uno svantaggio, soprattutto se prolungato nel tempo» conclude il Ministero.

 

8 Da soli non bastano per perdere peso

Dieta e attività fisica. Per far scendere l’ago della bilancia in modo salutare e duraturo non ci sono scorciatoie o integratore che tenga: è necessario modificare lo stile di vita, un concetto che il Ministero della Salute sostiene da anni a suon di campagne informative. «Per ridurrei il sovrappeso e smaltire il grasso in eccesso bisogna ridurre l’apporto calorico con una dieta adeguata e, nel contempo, aumentare la spesa energetica dell’organismo con un buon livello di attività fisica» conferma il vademecum. E gli integratori per perdere peso? Non possono sostituire il regime dietetico e il movimento, ma affiancarli per favorire i risultati sicuramente sì.

 

9 Chi fa sport non ne ha automaticamente bisogno

Anche chi pratica una disciplina sportiva a livello agonistico o si dedica regolarmente a un’attività fisica impegnativa (per esempio gli amanti della bicicletta o delle passeggiate in alta quota) può soddisfare le esigenze nutrizionali dell’organismo a tavola. Questo punto del vademecum sottolinea ancora una volta il principio che basta mangiare in modo variato e corretto. “I micronutrienti contenuti nel cibo tra l’altro vengono assorbiti meglio e sono presenti in quantità ottimali rispetto alla loro assunzione isolata” conferma la dottoressa Bramante. Integratori, dunque, superflui? No, possono dare “una marcia in più”, a patto però che siano “su misura”, cioè scelti tenendo conto dello sport praticato, dell’intensità dello sforzo e delle caratteristiche individuali.

 

10 Diffidare dei prodotti miracolosi venduti in rete

Occhio non solo a che cosa si acquista (un integratore con un marchio noto offre senza dubbio precise garanzie di sicurezza e affidabilità), ma anche dove. Se la farmacia è il luogo d’elezione, perché è possibile ricevere informazioni serie sull’integratore prescelto, le maglie larghe del web nascondono qualche insidia. Se non si corrono rischi utilizzando i canali e-commerce che molte aziende hanno ormai attivato, diffidare dei siti sconosciuti che promuovono prodotti senza brand dalle proprietà miracolose e dai principi attivi di dubbia origine. Come tutelarsi? «Sul portale del Ministero della Salute (salute.gov.it) è possibile trovare informazioni utili sui costituenti ammessi negli integratori e il Registro dei prodotti regolarmente notificati per l’immissione sul mercato italiano» conclude il vademecum.

 

Dunque la legge italiana è molto severa sul tema integratori, e con la direttiva 2002/46/CE (attuata con il decreto legislativo n. 169 del 21 maggio 2004), ne definisce la natura e lo scopo: «Sono prodotti alimentari destinati a integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze con un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare aminoacidi, grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale in forme predosate. In pratica “Gli integratori alimentari possono contribuire al benessere ottimizzando lo stato o normalizzando le funzioni dell’organismo” precisa la dottoressa Bramante. “Utili ma non indispensabili, tranne che in caso di marcate carenze a seguito di certe malattie/condizioni che causano malnutrizione (disturbi alimentari, degenza ospedaliera…) o a scelte etiche (carenza di vitamina B12 nei vegani…). “Un dieta completa è in grado di fornirci tutto ciò di cui abbiamo bisogno” conclude la Bramante, “ma se decidiamo di usare un integratore è necessario rispettare queste norme dettate dal Ministero della Salute per trarne davvero beneficio”.

 

Fonte: ViverSani & Belli

Agronomo e divulgatrice scientifica. Autrice e coautrice di 11 pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli riguardanti l’alimentazione umana e gli impatti della stessa sulla salute e sull’ambiente, nel 2010 ha conseguito il titolo di DoctorEuropaeus e Ph. Doctor in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti nei Paesi a Clima Mediterraneo. Cura GenBioAgroNutrition, “un blog a sostegno dell’Agroalimentare Italiano, della Dieta Mediterranea e della Ricerca Biomedica, contro la disinformazione pseudoscientifica”, che aggiorna quotidianamente.